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"Senza paura, senza fini reconditi e senza sforzo,
lasciate sgorgare dallo spazio vuoto della mente
gesti divini e movimenti di danza sconosciuti."
Fauliot P. Tantra della Ruota dei Tempi Racconti dei saggi del Tibet, L'ippocampo ed. Milano 2009
La frase che mi preparo ad analizzare racchiude in sé un profondo silenzio interiore e mi fa assumere un atteggiamento minimale o piccolo, come direbbe Gandhi. L'incontro con essa mi riporta a quando, passeggiando all'alba tra le magnifiche alberature di questo lago di Lugano, mi soffermo ad ammirare nel sottobosco l'erba rorida di rugiada. Il primo contatto con le singole parole lo esprimo attraverso il suono della mia voce, come se fosse musica, ripetuta tante e tante volte, affinché gli echi armonici possano avvolgersi idealmente attorno e dentro al mio corpo-cuore e danzino con me. Solo allora comincia il dialogo con le parole ed esse sgorgano finalmente senza sforzo alcuno, dall'inchiostro di questa mia penna ideale...
Se non vai nei boschi, nulla accadrà mai,
e la tua vita non avrà mai inizio.1
"Senza paura..." è qualcosa a cui vorrei tendere da sempre e in tutti i campi della mia vita. E' un cammino a volte difficile da intraprendere e una conquista lenta, ma necessaria per poter affrontare le sfide dell'esistenza con animo il più possibile sereno e libero da inquinamenti mentali. Trudi Schoop la definisce "un retaggio sfortunato", frutto di un clima emotivo che avvolge la primissima infanzia.2 La paura ha a che fare con le mie insicurezze, con il senso di inadeguatezza primario che ha formato delle barriere da abbattere, resistenti, ma, ne sono convinta, superabili.
"Non andare nel bosco, non uscire. C'è un lupo grande grande che mangia le creature come te. Diciamo sul serio..."3
Ecco alcuni condizionamenti "paralizzanti" del passato!